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Beni e risorse artistico-culturali

Archivi e biblioteche
Il DSEAI dispone di diversi archivi e biblioteche storiche

Archivio Ernesto Monaci 
Di proprietà della Società Filologica Romana, l’Archivio Ernesto Monaci è attualmente depositato presso il Dipartimento di Studi Europei, americani e interculturali, nella sede della Facoltà, presso il Laboratorio Arata. Il patrimonio dell’Archivio consiste in una biblioteca con più di 9700 volumi e una sezione archivistica, che comprende 68 faldoni contenenti 1706 documenti.
(Referenti per il DSEAI, da contattare per la consultazione Prof.a  Arianna Punzi, Dott. Alessandro Taddei). 

Presentazione 

  • L’Archivio, di proprietà della Società Filologica Romana, è attualmente depositato presso il Dipartimento di Studi Europei, americani e interculturali, nella sede centrale della Facoltà di Lettere, presso il Laboratorio Arata. L’inventario del Fondo Ernesto Monaci (1839 – 1918) e dell’Archivio della Società Filologica Romana (1901- 1959) è stato pubblicato nel primo numero di Studj romanzi (n.s., 1 2005), in un supplemento a cura di Monica Calzolari.In corrispondenza dell’anno centenario, fra il 2018 e il 2019, il gruppo di ricerca che si è costituito presso il Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, insieme ad altri partner e membri esterni (cfr. infra), intende realizzare le singole linee di studio che negli anni si sono articolate, portando ad unità le diverse indagini e uniformandole nelle premesse e negli obiettivi. Scopo principale delle attività programmate è la digitalizzazione dei materiali d’archivio. Si prevede in particolare:
  •  Lo studio e la valorizzazione del fondo archivistico ai fini della storia delle discipline e della cultura universitaria, tramite la pubblicazione e l’edizione commentata di carteggi e materiali significativi riguardanti Ernesto Monaci e i maggiori studiosi europei. Si prevede inoltre una specifica sezione di ricerca su “Ernesto Monaci e l’insegnamento romano”, tramite la ricerca, selezione e la pubblicazione dei materiali relativi ai corsi universitari tenuti da Monaci in un quarantennio di magistero all’Università di Roma. 
  •  Lo studio e la valorizzazione del medesimo fondo ai fini della storia culturale e politica dell’Italia post-risorgimentale e “liberale”, tramite l’edizione di materiali relativi agli scambi fra Ernesto Monaci e gli esponenti delle classi dirigenti italiane, culturali e politiche (Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Antonio Labriola fra gli altri), e romane in particolare, considerate le esperienze politiche e amministrative dello studioso, riverberate nel suo epistolario.
  • Perno del progetto di ricerca sarà la digitalizzazione dei principali materiali dell’Archivio, tramite la trascrizione dei documenti e la loro riproduzione informatica. 
  • Ernesto Monaci.
Ernesto Monaci (1844-1918) fu indissolubilmente legato alla storia della Roma post-pontificia, capitale dello Stato unitario dall’ultimo trentennio dell’Ottocento e centro politico della nuova Italia liberale.Romano per biografia e origini famigliari, Monaci appartiene a Roma soprattutto per gli orizzonti culturali e per il suo espresso desiderio di onorare la città, la sua dignità storica e la sua missione nell’Italia unita coi mezzi della scienza e di quel “positivismo umanistico” che animava i primi movimenti della filologia in Italia. Ispirata, con ciò, da una visione analoga a quella del grande antichista Theodor Mommsen – «a Roma non si sta senza avere propositi cosmopoliti» –, la romanità di Monaci s’allinea all’altrettanto celebre risposta che Quintino Sella, ministro della nuova Italia e rifondatore dell’Accademia dei Lincei, diede alla questione sollevata dallo storico tedesco: «un proposito non possiamo non averlo: quello della scienza».
La sua scelta di denominare la scienza che studia il processo della nascita delle moderne lingue e letterature dei popoli europei come “filologia romanza” contro quella di “lingue e letterature neolatine”, cara a Graziadio Isaia Ascoli, padre della linguistica in Italia, risponde forse anche all’esigenza di connettere la nuova scienza, europea e nazionale, all’eredità romana. Egli pose così Roma e la sua plurisecolare storia al centro d’un sapere moderno, di cui sarà particolarissimo interprete, dalla sua cattedra universitaria (1876) e dalle istituzioniche contribuì a fondare: la Società Romana di Storia Patria (1876), l’Istituto Storico Italiano (1883), la Società Filologica Romana (1901).
Archivio Neogreco

Riferimento

Archivio del Novecento
L'Archivio del Novecento conserva e mette a disposizione archivi, documenti e fondi librari relativi a importanti figure e movimenti culturali del Novecento italiano ed europeo. È aperto a studenti e studiosi per la consultazione e la ricerca nella sede messa a disposizione dalla Facoltà di Lettere e Filosofia. Consiglio scientifico: Cecilia Bello(responsabile), Francesca Bernardini, Nadia Cannata, Marcello Carlino, Paola Cosentino, Franco D'Intino, Marinella Galateria, Francesco Muzzioli, Annalisa Perrotta, Paola Ricciulli, Maria Serena Sapegno.

Presentazione

L'Archivio del Novecento mette a disposizione archivi, documenti e fondi librari relativi a importanti figure e movimenti culturali del Novecento italiano. È aperto a studenti e studiosi per la consultazione e la ricerca nella sede messa a disposizione dalla Facoltà di Lettere e Filosofia. Consiglio scientifico: Cecilia Bello(responsabile), Francesca Bernardini, Nadia Cannata, Marcello Carlino, Paola Cosentino, Franco D'Intino, Marinella Galateria, Francesco Muzzioli, Annalisa Perrotta, Paola Ricciulli, Maria Serena Sapegno. Per informazioni sui Fondi presenti nell’Archivio consultare il sito - AD900 - .
Storia dell’Archivio e finalità della ricerca
L'Archivio del Novecento è stato originato da una Ricerca, inizialmente intitolata “Esplorazione di archivi pubblici e privati del Novecento italiano”, diretta da Giuliano Manacorda e finanziata con fondi di ricerca della Facoltà di Lettere e Filosofia, nonché dal M.P.I. e dal C.N.R., dal 1978 al 1989. Dal 1989 la Ricerca è divenuta un Progetto d'Ateneo con l'intitolazione Ricerca, acquisizione, inventariazione e pubblicazione di documenti inediti del Novecento italiano, finanziata, oltre che dall'Università di Roma “La Sapienza”, dalla Regione Lazio, dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma (con continuità dal 1995), dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio, dalla Commissione dell'Unione Europea e dal Ministero dell'Università e della Ricerca. In seguito al pensionamento di Giuliano Manacorda e per Decreto Rettorale (13 agosto 1996) dal 1° novembre 1996 la direzione della Ricerca è stata assunta da Francesca Bernardini.
La Ricerca persegue le seguenti finalità:
- ricerca e acquisizione a qualsiasi titolo di documentazione (interi archivi e biblioteche, collezioni, singoli documenti) relativa alla letteratura e alla cultura italiana moderna e contemporanea, in una prospettiva interdisciplinare, includendo quindi documenti relativi alle arti visive, alla musica, al teatro, iconografici e multimediali, nell'ambito del contesto della cultura europea;
- conservazione, ordinamento, inventariazione, studio e pubblicazione del patrimonio acquisito, con particolare attenzione agli studi testuali e alla ridefinizione dei quadri storiografici;
- salvaguardia del patrimonio culturale italiano ed europeo;
- avviamento alla ricerca negli ambiti scientifico-disciplinari interessati e al lavoro archivistico di studenti, laureandi, dottorandi di ricerca, con stages, seminari, elaborazione di tesi di laurea e di dottorato, collaborazione al lavoro di ordinamento, inventariazione, studio e pubblicazione del patrimonio acquisito;
- valorizzazione e diffusione della conoscenza del patrimonio acquisito, degli autori e delle opere contemporanee;
- promozione della ricerca della comunità scientifica interna ed esterna all'Ateneo.
La Ricerca si avvale della supervisione e della consulenza della Soprintendenza Archivistica per il Lazio.

Attività recenti

L’Archivio del Novecento continua ad accogliere studenti, studiosi e ricercatori italiani e stranieri desiderosi di consultare i documenti che conserva. L’accesso alle carte è garantito da alcuni docenti del Consiglio scientifico dell’Archivio.
Negli ultimi anni i documenti conservati presso l’Archivio del Novecento hanno consentito la realizzazione di numerose tesi magistrali in Filologia Moderna, dedicate in particolare a scritture d’autore e a carteggi. Tra le tesi elaborate e felicemente discusse: Carteggio Betocchi – Falqui (con consultazione delle carte corrispondenti custodite presso l’Archivio Bonsanti di Firenze); Carteggio Falqui – Anceschi (con consultazione delle lettere custodite presso l’Archiginnasio di Bologna); parte dei quaderni manoscritti di Gianna Manzini; Carteggio Manzini – Falqui; Carteggio Pavese – Micheli (con consultazioni delle carte conservate presso l’Archivio Pavese e presso l’Archivio Einaudi).
È in corso una tesi di dottorato dedicata al Carteggio De Robertis – Falqui (con consultazione delle carte conservate presso l’Archivio Bonsanti di Firenze).
Lo studio di documenti di diversi Fondi custoditi presso l’Archivio del Novecento ha permesso di offrire alla comunità scientifica nuovi contributi inediti in forma di relazioni a convegni, saggi e monografie. Negli ultimi anni alcuni convegni nazionali e internazionali, aperti non solo a studiosi, ma anche a studenti delle scuole secondarie superiori e a un pubblico non specialista, si sono avvalsi largamente di materiali documentari dell’Archivio, in particolare Luce d’Eramo, come intendersi con l’altro (Casa delle donne, Roma, 1-2 marzo 2013); Lavori in corso all’Archivio del Novecento: le scrittrici (Sapienza – Università di Roma, 5 giugno 2013); Letteratura e Grande Guerra. Soggettività e scrittura (Sapienza – Università di Roma, 20-21 febbraio 2015); Luce d’Eramo. Une oeuvre plurielle à la croisée des savoirs et des culture (Sorbonne Nouvelle, Paris 3, 15-17 juin 2016); «Noi si sta per il Novecento». Prima giornata di studio e confronto tra Italia e Giappone. Ricerche negli archivi letterari italiani (Sapienza – Università di Roma, 21 febbraio 2018); Luigi Malerba (Casa delle Letterature di Roma e Sapienza – Università di Roma, 14-15 maggio 2018); Venezia Novecento: le voci di Paola Masino e Milena Milani (Università Ca’ Foscari, Venezia, 17-18 ottobre 2019).
Tra le più recenti mostre documentarie realizzate con la collaborazione dell'Archivio del Novecento e con materiali custoditi nei suoi Fondi, si ricordano la mostra dei manoscritti delle traduzioni ungarettiane dei sonetti di Shakespeare, allestita presso la Casa delle Letterature di Roma in occasione del convegno Shakespeare 2016. Memoria di Roma, 7-20 aprile 2016, celebrativo del quarto centenario della morte di Shakespeare, organizzato dai tre Atenei romani (Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre) e la mostra di manoscritti e dattiloscritti, corrispondenza, disegni, fotografie di Paola Masino in occasione della mostra Pittori del Novecento e carte da gioco. La collezione di Paola Masino, Museo di Roma - Palazzo Braschi, 15 dicembre 2016 - 30 aprile 2017.

Sono notevoli, poi, i contributi editoriali e divulgativi fondati su carte d’autore conservate presso l’Archivio del Novecento. Tra i più recenti l’edizione di Tutti i racconti di Luce d’Eramo, stesura dattiloscritta comprendente alcuni inediti, apparsa per le cure di Cecilia Bello Minciacchi (Roma, Elliott, 2013); Carlo Emilio Gadda, Lettere a Enrico Falqui e a Gianna Manzini (1944-1957), apparse a cura di Aldo Mastropasqua (in «I quaderni dell’ingegnere», 5, 2014); Giuseppe Ungaretti, Da una lastra di deserto. Lettere dal fronte a Gherardo Marone, a cura di Francesca Bernardini Napoletano (Milano, Mondadori, 2015); la pubblicazione di un’opera inedita di Paola Masino, Album di vestiti, curata da Marinella Mascia Galateria (Roma, Elliott, 2015); la riedizione del romanzo di Paola Masino Periferia (Oèdipus, 2016), per le cure di Marinella Mascia Galateria che ha anche ritrovato e pubblicato il finale “scomparso” di un racconto della stessa autrice, Anniversario (Roma, Elliott, 2016).
Le più recenti pubblicazioni che si sono avvalse di materiali conservati presso l'Archivio del Novecento sono: l'ampio saggio storico di Patrick Ostermann, Zwischen Hitler und Mussolini. Guido Manacorda und die Faschistischen Katholiken, Berlin/Boston, De Gruyter Oldenburg, 2017; Luigi Malerba, Sull’orlo del cratere, raccolta di racconti che lo scrittore stava allestendo poco prima della morte, apparsa dieci anni di distanza a cura di Gino Ruozzi (Milano, Mondadori, 2018) e l’edizione cartacea e on line (open access) di Tutte le poesie di Vito Riviello, a cura di Cecilia Bello Minciacchi (Sapienza Università Editrice, 2019); Luce d'Eramo. Un'opera plurale crocevia dei saperi, a cura di Maria Pia De Paulis, Corinne Lucas Fiorato, Ada Tosatti, Roma, Sapienza University Press, 2019; Luigi Malerba, Tutti i racconti, a cura di Gino Ruozzi, Milano, Mondadori, 2020.

Lo sguardo di Mario Vitti "Una mediazione italo-greca". Mostra di fotografie

Riferimento

Osservatorio Neogreco Mario Vitt

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University of Rome’s open source digital databank “Duellonline”
Progetto avviato in collaborazione fra Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, “Sapienza” Università di Roma e Loyola University, Baltimore, Maryland, Inc. (USA). Referente scientifico per la “Sapienza: Barbara Ronchetti; referente scientifico per la Loyola Steven Hughes.

Presentazione

La base di dati raccoglie le immagini del duello nelle letterature europee moderne e costituisce il nucleo iniziale di un possibile archivio in linea interamente dedicato al duello nelle diverse epoche e nei diversi campi dell’attività umana (letteratura, arte, cinema, storia, giurisprudenza ecc.). L’archivio comprende più di 700 entrate distinte, relative a 350 autori diversi, provenienti da 28 aree linguistico-culturali e registrati secondo 50 generi diversi.
 
I finanziamenti ottenuti dal partner straniero (aprile 2016 e dicembre 2016) hanno permesso di bandire un concorso e assegnare tre premi a studenti dell’Ateneo “Sapienza” per la messa a punto del sito e del data-base che sarà disponibile on line a settembre 2019.

Scrittrici fuori programma

Le altre. Scrittrici fuori programma è un progetto di Terza missione finanziato dall'Ateneo (anno 2022) e nato in collaborazione con l'Associazione Le Altre. Il progetto mira alla costruzione di una enciclopedia digitale di brevi video sulla vita e le opere di scrittrici poco note e da riscoprire, insomma scrittrici “fuori programma”, raccolti una sorta di video-antologia caricata su una piattaforma on-line di libera consultazione. (Referente: Annalisa Perrotta)

Le altre. Scrittrici fuori programma e Scrittrici fuori programma nelle scuole sono due progetti connessi, che mirano alla costruzione di una enciclopedia digitale delle scrittrici “fuori programma”. Il progetto è nato da un bando della Regione Lazio, Vitamina G, cui ha risposto l’associazione giovanile Le Altre; il progetto è stato condotto prima con le studentesse del corso di Studi di genere della Facoltà di Lettere (docente prof.a Maria Serena Sapegno) su cinque autrici (Clara Sereni, Alice Ceresa, Fabrizia Ramondino, Paola Masino, Alba de Céspedes) e ora, nel progetto di Terza missione della Sapienza iniziato nel 2022, con tre scuole di Roma Città Metropolitana (ITT Colombo, Roma, Liceo scientifico Teresa Gullace, Roma, Liceo classico Cicerone, Frascati). Il progetto prevede la creazione di brevi video sulla vita e le opere delle singole autrici e coinvolge gli/le studenti nella scrittura e lavorazione dei video. La video-antologia sarà caricata su una piattaforma on-line – creata appositamente per il progetto. La piattaforma – una vera e propria enciclopedia digitale dedicata alle scrittrici “fuori programma” – sarà di libera consultazione per l’intera cittadinanza e in particolare per le/gli studenti che vorranno approfondire la conoscenza delle autrici in questione e per i/le docenti, che potranno utilizzarli come strumenti didattici. 

Mostre

Strumenti e testi: le donne e il corpo femminile nella medicina di epoca moderna (attività di Avvio alla terza missione bando 2022)
Il progetto propone l’organizzazione e l’allestimento di una mostra di storia della medicina diffusa negli spazi di Ateneo (Biblioteca Universitaria Alessandrina, Museo di Storia della Medicina). Il percorso si concentrerà sul sapere medico nell’ambito degli studi di genere attraverso l'esposizione di oggetti e testi della prima modernità (sec. XVI-XVII): medicina teorica, l’iconografia del corpo femminile, cosmetica,  pratica medica e ostetricia sono le principali aree tematiche della mostra. La mostra si svolgerà tra novembre 2023 e gennaio 2024. Responsabile: Giulia Lucchesi.

Referente attività: Giulia Lucchesi 


Strumenti e testi: le donne e il corpo femminile nella medicina di epoca moderna
 
Attività con le SCUOLE
 
Periodo di svolgimento: novembre 2023 – gennaio 2024
Luogo/luoghi di svolgimento: 
Biblioteca Universitaria Alessandrina (Città universitaria, palazzo del Rettorato), Museo di Storia della Medicina (Viale dell'Università, 34a  00185 Roma)
Breve descrizione degli obiettivi e delle azioni: Il progetto propone l’organizzazione e l’allestimento di una mostra di storia della medicina diffusa negli spazi di Ateneo: la Biblioteca Universitaria Alessandrina (che dipende dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo), e il Museo di Storia della Medicina.
Attraverso un’accurata esposizione di oggetti e testi della prima modernità (sec. XVI-XVII), si intende dare modo allo spettatore di seguire il percorso tracciato dal sapere medico nell’ambito degli studi di genere e come abbia vissuto una vera e propria rivoluzione di pensiero in epoca moderna. La mostra verrà suddivisa in diverse aree tematiche, tra le quali la medicina teorica e l’iconografia propria del corpo femminile, la cosmetica, la pratica medica e l’ostetricia, per stimolare nello spettatore una riflessione sulla storicizzazione di pratiche e usi quotidiani della medicina femminile e interpretarli in una prospettiva storica. Ideata per essere rivolta soprattutto ai più giovani (classi di scuole secondarie), l’esposizione sarà resa ancor più coinvolgente accostando a delle fonti librarie a stampa (iconografie di testi originali rappresentativi), scelte appositamente dal Fondo Antico della Biblioteca Universitaria Alessandrina, anche riproduzioni di strumenti, oggetti e testi medici risalenti all’epoca storica considerata, conservati presso il Museo di Storia della Medicina del polo museale universitario. Saranno organizzati laboratori e attività ludiche utili per l’apprendimento dei visitatori più giovani della mostra. Nelle bacheche in vetro, ai testi e agli oggetti verranno affiancati sia ulteriori stampe di illustrazioni coeve, sia cartelli espositivi con spiegazioni e didascalie.
 
Soggetti coinvolti:
La mostra sarà aperta sia al pubblico interno d’Ateneo (studenti, personale interno e personale docente) sia al pubblico esterno. In particolar modo è stata pensata per essere visitata da scolaresche di grado secondario, accompagnate da guide facenti parte dell’Associazione culturale “SPQR” che già collabora con diversi istituti scolastici secondari di Roma.
 
Soggetti interni:
La Biblioteca Universitaria Alessandrina sarà il primo ente ospitante della mostra diffusa. All’interno dei suoi spazi espositivi verranno allestite bacheche (già ad oggi presenti in loco) per l’esposizione dei testi del Fondo Antico della Biblioteca.
Il Museo di Storia della Medicina sarà la tappa finale del percorso espositivo della mostra, dove verranno allestite altre bacheche per l’esposizione di testi e strumenti originali, facenti parte del fondo museale.
 
Soggetti esterni:
L’associazione culturale no profit “SPQR” si occuperà delle visite guidate e dei contatti con gli istituti scolastici secondari. Essa ha infatti anni di esperienza nel settore, ed oltre ad aver lavorato in numerosi siti archeologici, documentari, e già presso il Museo di Storia della Medicina (2014, 2018, 2019), ha instaurato negli anni proficue collaborazioni con alcuni istituti scolastici secondari romani.
 
Contatti per conoscere e/o partecipare all’iniziativa:
 
Giulia Lucchesi: giulia.lucchesi@uniroma1.it
Museo di Storia della Medicina, curatore Dr. Alessandro Aruta: alessandro.aruta@uniroma1.it

MOSTRA BRUNO LISI - OPERE DAL 1958 AL 2012 - SEGNO APERTO
Mostra dedicata alle opere di Bruno Lisi, dai primi anni Sessanta all’anno della sua morte nel 2012, promossa dal Polo Museale Sapienza, in collaborazione con i Dipartimenti di Studi Europei Americani e Interculturali e di  Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo.  (Responsabile per SEAI: prof.a Irene Ranzato).

Presentazione 

Il Polo Museale Sapienza promuove, nelle sedi del Museo dell’Arte Classica e del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, una mostra dedicata alle opere di Bruno Lisi, dai primi anni Sessanta all’anno della sua morte nel 2012. La mostra segna la collaborazione scientifica tra due dipartimenti dell’Università di Roma Sapienza — il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo e il Dipartimento di Studi Europei Americani e Interculturali e sarà accompagnata da un catalogo che presenta la ricerca artistica di Lisi attraverso i testi di Camilla Boemio, Patrizia Ferri, Francesca Gallo, Francesco Moschini, Marcello Venturoli, Marisa Volpi.

Al Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea si ripercorre per la prima volta complessivamente l’opera di Lisi nel suo articolato sgranarsi cronologico.

Al Museo dell’Arte Classica vi è la ripresa di un segmento significativo di tale ricerca, quale è stata Segno aperto — mostra realizzata da Lisi allo Studio d’arte contemporanea Pino Casagrande nel 2003 — con le tele libere di Segno (1994-1997), Gesto (2000-2001) e Segno aperto (2003-2005) sospese tra le pareti grazie al progetto e alla messa in opera di Luigi Battisti.
Il maestoso contesto del Museo dell’Arte Classica ospiterà, a partire dalla seconda settimana di febbraio, anche una sezione di eventi paralleli, Il Mondo Nuovo: The Contemplative Edge, che Camilla Boemio affianca e pone in relazione con la personale di Lisi, esplorando la nozione di contaminazione in senso ampio e concettuale, in un dialogo con la storia dell'arte e in una rappresentazione dei rapporti tra artista e pubblico, corpo e tela, il simbolico e il fisico. Ad aprire questa sezione sarà St Sebastian: Plague Memory dell'artista inglese Mathew Emmett, una performance audiovisiva che riflette sulla ricerca umana di rifugio e protezione di fronte alla paura e alla violazione.
POLO MUSEALE SAPIENZA, piazzale Aldo Moro 5: 
MUSEO DELL’ARTE CLASSICA  (retro dell’edificio di Lettere e Filosofia, dal 12 gennaio al 25 febbraio 2022, ore 9-19,00)
MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA  (retro del Palazzo del Rettorato, dal 12 gennaio al 4 febbraio 2022)
Prenotazioni